L’orizzonte, il mare, gli spazi aperti, una calamita per lo sguardo.
6:10, una luce diffusa e morbida emerge dai residui della notte, avvolge tutto e tutti, anche me che passeggio di fianco all’orizzonte, seguo la parallela della spiaggia. Un lungo e piatto lungo mare, qualche frammento verticale emerge ogni tanti passi. Prima una barca, poi un trespolo per il soccorso a mare, poi una staccionata, poi qualcuno corre e qualcuno cammina.
6:20, la luce è solo più chiara, continua ad avvolgere orizzonte e trespoli, sembra un set felliniano questa atmosfera da luogo incantato, mi ricorda Amarcord.
Seguo l’orizzonte, mi fermo, guardo, mi perdo.
6:35, gli ultimi residui della notte hanno ceduto il passo alla luce dell’Est, le forme riprendono corpo, anche i colori tornano al loro posto. L’ultimo residuo dell’alba è andato, torna domani mentre sarò altrove. Schiavonea si illumina, ha perso la sua magia ma resta sempre ospitale.
Seduto al bar bevo un caffè, penso di tornare.