Buona la prima.
Dinanzi ad un pubblico attento e partecipativo, Michele Carnimeo debutta con Wae Rebo, per la rassegna fotografica 2025 organizzata da Foto Diego Academy, nello store di Bari. La mostra è visitabile fino a giovedì 16 gennaio.
Perdersi.
Il viaggiatore autentico non si accontenta di seguire mappe o itinerari prestabiliti, cerca piuttosto di immergersi completamente nella cultura locale, lasciandosi guidare dall’istinto, dalla curiosità, dall’improvvisazione. Ogni deviazione diventa un’opportunità per scoprire storie inaspettate e frammenti di autenticità che sfuggono ai radar del turismo di massa.
Michele Carnimeo, viaggiatore e narratore, in compagnia di una giovanissima e improbabile guida turistica, affronta un’avventura che supera ogni itinerario turistico convenzionale. Dopo ore di cammino attraverso una natura superba, tra sudate epiche, ripensamenti e salite che tolgono il fiato, raggiunge il villaggio di Wae Rebo. Questo piccolo insediamento, nascosto tra le montagne, avvolto da una fitta vegetazione che sembra proteggere la sua quiete, appare come un luogo sospeso nel tempo, dove la modernità si ferma rispettosamente sull’uscio, incapace di penetrare la magia del passato che lo avvolge.
L’essenza del viaggio non si limita alla meta raggiunta, è il percorso stesso a trasformarsi in una connessione umana, semplice ma profonda, proiettando Michele in una dimensione privilegiata che assottiglia le barriere, trasformando il viaggiatore nell’ospite inatteso ma gradito.
Nel cuore di Wae Rebo, tra le case coniche, il fotografo non documenta semplicemente un luogo sperduto, coglie l’anima di una comunità e del suo tempo, trasformando l’avventura in un racconto visivo intenso.
Il fotografo, in compagnia della professoressa Letizia Carrera, sociologa urbanista, ha ripercorso questa esperienza accompagnando tutti i presenti nel racconto di Way Rebo, il villaggio che non c’è.
Perdersi, alla fine, è l’unico modo per trovarsi davvero.