Carlo Marrazza racconta la vita dei Bakkarwal, una delle ultime vere comunità nomadi dell’India, che attraversa l’Himalaya con le proprie greggi. Questa serie di ritratti molto intensi racchiude lo stile di vita di questa piccola comunità legata alle proprie tradizioni; questa narrazione è un omaggio alla loro tenacia e caparbietà nel resistere ai cambiamenti ambientali, climatici e generazionali.
I Bakkarwal di Jammu e Kashmir
Alla fine dell’Ottocento, il governo britannico mostrò una forte ostilità verso le comunità nomadi, ritenendole incontrollabili e potenzialmente criminali. Questo pregiudizio si radicò profondamente nella società, soprattutto tra le classi più alte. Solo negli anni ’40 il governo indiano avviò una campagna di riabilitazione, che però non ottenne i risultati sperati proprio a causa di questa stigmatizzazione. Oggi, per diverse ragioni, circa il 7% della popolazione indiana – ovvero circa 80 milioni di persone – conduce ancora un’esistenza nomade, senza una dimora stabile.
La comunità nomade dei Bakkarwal conta, secondo le stime degli anziani, circa 500.000 membri, di cui solo l’1% ha adottato una vita sedentaria. Il loro numero esatto resta incerto, poiché molti non sono censiti a causa della negligenza di funzionari governativi che spesso trascurano di registrarli.
I Bakkarwal sono una comunità pastorale nomade che compie una delle migrazioni più estreme, spostandosi dalle pianure di Jammu ai pascoli alpini del Kashmir. La loro esistenza è tanto resiliente quanto fragile: devono affrontare le avversità della natura e, al tempo stesso, l’ostilità di un sistema sociale e politico. La vita nomade ha insegnato loro ad adattarsi all’ambiente e a risolvere i conflitti senza indugiare nella lamentela: affrontano le difficoltà con pragmatismo e proseguono il loro cammino.
I loro spostamenti sono attentamente pianificati in base ad obiettivi precisi. Esperti nell’utilizzo dei pascoli, si muovono con grande attenzione, raccogliendo informazioni su condizioni ambientali e politiche. L’unità fondamentale della loro società è la famiglia, mentre quella migratoria è composta da due o tre famiglie legate da vincoli di parentela.
Ogni anno, nella seconda metà di marzo, partono da Jammu per affrontare un viaggio di circa 50 giorni, percorrendo 350 chilometri attraverso la catena himalayana del Pir Panjal, che separa la valle del Kashmir da Jammu e dal Pakistan.
Nel marzo 2023, durante l’attraversamento, un’improvvisa tempesta colpì la regione: neve abbondante e temperature gelide causarono la morte della maggior parte del loro bestiame, compromettendo gravemente la loro capacità di sostentamento.