A Bari, al Levante for Comics, edizione 2025 , lo stand di Foto Diego, in collaborazione con Nital, tra maschere, giochi, concorsi e cosplayer, ha rappresentato un punto di riferimento visivo e creativo all’interno di un contesto vibrante e affollato. Tra i visitatori, a catturare subito l’attenzione sono stati i cosplayer, protagonisti indiscussi di un universo visivo straordinario
CI METTO LA FACCIA
Al Levante for Comics l’atmosfera è stata quella di una grande festa popolare, dove l’immaginazione si è fusa con la realtà ed ogni visitatore ha avuto la possibilità di diventare – per un giorno o per un intero weekend – ciò che desiderava. In questo scenario, lo stand di Foto Diego / Nital si è inserito con naturalezza, offrendo uno spazio dedicato alla fotografia come strumento di racconto ed identità.
Tra la folla, ad accentrare in modo particolare l’attenzione sono stati i cosplayer, veri protagonisti di una narrazione visiva collettiva. Indossare un costume, assumere un personaggio, esprimersi attraverso una maschera con gesti che in apparenza possono sembrare ludici o frivoli ma che in realtà rivelano qualcosa di molto più profondo. Chi si traveste ci mette la faccia davvero. Lo fa accettando lo sguardo dell’altro, uscendo dalla zona di comfort, scegliendo di mostrarsi senza filtri, proprio nella costruzione accurata – e talvolta ironica – di un’identità altra.
La disinibizione è il vero motore di questo universo, non una leggerezza superficiale, ma un atto di creatività. Ogni travestimento si è trasformato in un messaggio, ogni gesto in una forma espressiva che ha comunicato a proprio modo dicendo: “eccomi, questo sono io – o quello che vorrei essere per un attimo”.
Molti di loro, varcando la soglia dello stand di Foto Diego / Nital, si sono lasciati fotografare con spontaneità sorprendente, abbandonandosi a pose, espressioni, giochi di sguardi. E’ stata evidente la voglia di esserci, di rimanere impressi, di vedersi restituiti con occhi nuovi. La fotografia, in questo contesto, è diventata una forma di riconoscimento, un tributo alla creatività personale, un modo per imprimere su carta – ad esempio con la mitica Polaroid – o in digitale – quel frammento di libertà conquistata.
Ecco, allora, che “Ci metto la faccia” non è solo un titolo, ma una dichiarazione d’intenti. Un invito a mostrarsi, a raccontarsi anche attraverso ciò che si sceglie di interpretare. Perché in fondo, anche dietro la maschera più spettacolare, c’è sempre una verità che merita di essere guardata.