Dal 4 al 6 ottobre saremo al RADAR Photo Festival per vedere le tante mostre allestite, conoscere i fotografi e scambiare opinioni.
Tra gli autori che espongono ritroviamo due amici: Alessandro Cinque con Alpaqueros e Stefano Schirato con TerraMala. Vi aspettiamo.
“Theatre of Authenticity” di Natacha de Mahieu
Questa serie mette in discussione il modo in cui viaggiamo e le ragioni che abbiamo per andare in particolari luoghi. Utilizzando centinaia di immagini di luoghi turistici molto popolari scattate in un arco di tempo definito e unite un unico collage, “Theatre of Authenticity” interroga quelle che sembrano essere le nuove prassi turistiche e l’oggettività del mezzo fotografico.
I post di viaggio sui social media sembrano rispondere a determinati codici estetici e sociali che le persone utilizzano come se fossero attori, creando la propria performance online all’interno di paesaggi naturali. Quanto è strano che i turisti cerchino di sfuggire alle convenzioni sociali, alla ricerca di esperienze autentiche e introspettive ma alla fine finiscano tutti negli stessi ambienti naturali, vivendo le stesse esperienze e comportandosi allo stesso modo di migliaia di compagni di viaggio?
I luoghi sono stati selezionati in base al numero di post geo-localizzati sui social media. Per realizzare questi collage sono stati utilizzati gli stessi strumenti di editing disponibili sui social media. Come loro, la fotografia perde la sua oggettività, ampliando così il divario tra le immagini idealizzate su Instagram e la realtà dell’ambiente in cui vengono scattate, riducendo la presenza umana a una “texture”, coprendo pezzi di natura fragili ma maestosi.
www.natachademahieu.com
“Hidden Coast” di Piero Percoco
Il costituendo Ecomuseo Boccadoro-Ariscianne è una zona di grandissimo pregio naturalistico per flora e fauna che vi abitano, una sorta di corridoio ecologico contraddistinto dalla intersezione di più habitat e dalla convivenza di specie animali e vegetali che hanno potuto vivere e proliferare dato il difficile accesso all’area e nonostante le deturpazioni industriali e gli atti di vandalismo perpetrati negli anni; La ricerca dell’artista Piero Percoco, frutto della sua residenza d’artista commissionata da Radar Photo Festival presso questo luogo, vuole restituire questa presenza invisibile ma al tempo stesso essenza stessa dell’area e della sua importanza naturalistica.
www.percoco.fail
“Alpaqueros” di Alessandro Cinque
Il Perù ospita il maggior numero di alpaca al mondo. Il paese ha circa 4 milioni di alpaca, che rappresentano circa l’88% del totale globale. Gli alpaca vengono allevati in regioni ad alta quota in Perù, generalmente sopra i 3.000 metri. Gli animali svolgono un ruolo fondamentale nelle comunità lungo l’altopiano andino, dove non è possibile coltivare e l’unica attività economica, oltre all’attività mineraria, è l’allevamento di questi animali. Oltre 1 milione di persone, in un paese di 33 milioni di persone, dipendono esclusivamente dagli alpaca per il loro sostentamento.
Il cambiamento climatico rappresenta un rischio crescente per gli alpaca e le comunità che sostengono. Le Ande stanno vivendo stagioni delle piogge più brevi, ma più intense, e periodi di siccità più lunghi. Gelate e grandinate sono diventate più comuni. I cambiamenti climatici stanno riducendo i pascoli naturali e la qualità dell’erba, costringendo le mandrie di alpaca a competere per il cibo.
Un impatto imminente è la perdita della copertura glaciale. Il deflusso dei ghiacciai aiuta a regolare l’acqua durante la stagione secca, quindi la perdita dei ghiacciai significa meno acqua durante la stagione secca.
Secondo l’Istituto Nazionale per la Ricerca sui Ghiacciai e gli Ecosistemi Montani (Inaigem), il Perù ha già perso il 53,5% della sua copertura glaciale e potrebbe non averne più entro il 2100. Il Perù ha la percentuale più alta al mondo di quelli che sono noti come ghiacciai tropicali.
Sixto Flores, un consulente tecnico delle comunità di alpaca a Puno, ha affermato che se i pascoli scompaiono, anche gli alpaca e le comunità di pastori di alpaca scompaiono con loro. Questo progetto mira a indagare in che modo il cambiamento climatico in Perù influisce sugli allevatori creando “migranti climatici” che sono costretti a spostarsi ad altitudini sempre più elevate o ad abbandonare il loro stile di vita e trasferirsi in città di bassa quota, cambiando per sempre le loro vite e rischiando la perdita dell’identità culturale andina. Il progetto mira inoltre a mostrare gli sforzi scientifici che cercano di combattere gli effetti del cambiamento climatico sugli alpaca e di raggiungere una maggiore resilienza nei geni degli animali.
www.alessandrocinque.com
“TerraMala” – Living With Poison di Stefano Schirato
Incentrato sull’inquinamento ambientale in Italia e sul suo impatto sulla salute delle comunità locali, “TerraMala” è un lavoro di lungo termine durato 8 anni, che racconta i disastri ambientali in Italia, dalla Sicilia al Veneto.
Nella “Terra dei fuochi”, un’area tra le province di Caserta e Napoli, per oltre 25 anni, milioni di rifiuti tossici sono stati scaricati illegalmente e ancora intaccano suolo, falde acquifere e prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento. Nel 2016, dopo anni di battaglie da parte degli attivisti locali, l’Istituto Superiore di Sanità ha finalmente ufficializzato il collegamento tra l’inquinamento e l’allarmante aumento dei casi di cancro nella regione, superiore alla media nazionale.
Il progetto si è poi concentrato sulla Sicilia, dove uno dei più vasti complesso petrolchimici in Europa ha contaminato irrimediabilmente acque e suolo della costa orientale dell’isola. Secondo uno studio condotto dal CNR, tra il 2003 e il 2015, più di 400 neonati presentavano segni di malformazioni. Il numero di casi di cancro nella zona segnala una situazione molto preoccupante.
L’ultimo capitolo del lavoro riguarda l’inquinamento a carico del sistema idrico nel vicentino: qui Miteni Spa, azienda italiana affiliata al produttore chimico americano DuPont, per decenni ha scaricato scarti chimici industriali cancerogeni noti come PFAS. Gli studi dimostrano che più di 300.000 persone nella regione hanno sofferto di problemi di salute (diabete, tumori, infertilità) causati dall’ingestione di acqua contaminata e prodotti adulterati o dall’esposizione a PFAS (ex dipendenti delle fabbriche). Il processo contro la Miteni, intentato da un gruppo di attivisti, è ancora in corso.
www.stefanoschirato.it
https://www.radarphotofestival.it/