Tanti artisti con oltre 200 opere esposte per raccontare “Futuri imperfetti” fra sviluppo sostenibile e innovazione sociale.
Debutta venerdì 4 ottobre RADAR Photo Festival. Vi aspettiamo durante tutto il fine settimana, saremo in compagnia di tanti autori. In questo articolo ve ne presentiamo alcuni:
“Net-Zero Transition” di Simone Tramonte
Molti semi rivoluzionari sono stati piantati in tutta Europa per rendere il futuro sostenibile per le prossime generazioni. La transizione net-zero è già iniziata ed è destinata a diventare la prossima rivoluzione industriale. La temperatura media della Terra nel 2023 è stata la più calda mai registrata nell’ultimo secolo e mezzo. Secondo la Nasa, la media annuale è di 1.4 gradi Celsius più calda rispetto al periodo preindustriale. Con gli attuali tassi di emissioni di gas serra, l’obiettivo di 1.5 gradi stabilito dall’Accordo di Parigi del 2015 sarà presto una causa persa. Per affrontare questa crisi climatica, i leader mondiali devono cambiare prospettiva ridisegnando un’umanità non più separata dal suo ecosistema, ma tutt’uno con il pianeta che abita. L’UE si è posta l’obiettivo di ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030 e di ridurle a zero entro il 2050. Le energie rinnovabili, le nuove tecnologie per la produzione alimentare e l’economia circolare sono soluzioni chiave per raggiungere gli obiettivi del “Green Deal”. Queste tecnologie innovative aprono la strada verso la neutralità climatica, ispirando un modello virtuoso che genererà un nuovo ciclo di vita sostenibile.
www.simonetramonte.it
“Recycled Villages” di Diambra Mariani
In Spagna circa 3.000 villaggi sono disabitati.
Negli ultimi anni, tuttavia, decine di villaggi abbandonati sono stati ripopolati grazie allo sforzo di diversi gruppi di persone, per lo più legate al turismo rurale e all’agricoltura biologica.
Il motivo di questo rinnovato interesse nei confronti della vita rurale è sicuramente correlato all’aumento dei prezzi degli immobili nelle grandi città ed è facilitato dalle nuove possibilità di lavoro online.
Il proliferare di questo fenomeno è legato anche alla fascinazione nei confronti di uno stile di vita meno consumistico e ad una ritrovata esigenza di vivere a contatto con la natura, lontano dall’inquinamento e dal sovraffollamento delle città.
www.diambramariani.it
“Leaving One for Another“ di Olgaç Bozalp
Il concept di questo progetto si avvicina ai temi della trasmigrazione ed esplora le varie ragioni che la causano; che si tratti di sfollamenti forzati in comunità che stanno vivendo una crescente gentrificazione o siano esse in fuga da conflitti, o semplicemente siano persone alla ricerca di nuove opportunità, finanziarie o di espressione personale.
La serie affronta una prospettiva astratta sul reinsediamento mescolando materiale documentaristico con composizioni create ad hoc. Queste installazioni mostrano una collezione di oggetti simbolici della vita e del viaggio di ognuno. Con oggetti utilizzati provenienti da luoghi di abbandono, analizziamo come l’individuo ha vissuto e come una vita di accumulo deve essere abbandonata nella ricerca di una nuova vita. Le modalità di spostamento, siano attraversando l’acqua o su una motocicletta, sono un tema presente in tutta la serie che illustra come le persone trasportano fisicamente le loro vite, le loro famiglie e i loro ricordi attraverso il loro passaggio.
Rappresentano le lotte di tutte le persone alla ricerca di una vita migliore. “L’elemento documentario è ispirato da un mix di osservazioni, storie personali e viaggi derivanti dalle esplorazioni di Olgaç. Visitando quasi 50 paesi, Olgaç ha documentato le sue osservazioni in luoghi con storie complesse, concentrandosi maggiormente sul Medio Oriente, sull’Asia e su Cipro, un paese ancora diviso nell’Unione Europea. Olgaç non aveva alcuna conoscenza dell’inglese quando si è trasferito dalla Turchia nel Regno Unito nel 2009. Dopo essere tornato nel suo paese d’origine per un anno nel 2018 (lo stesso anno in cui è iniziato questo progetto), è stato costretto a chiedersi perché lui e altri come lui si sentano obbligati a spostarsi da un luogo all’altro. Lavorando con lo stilista di origine nigeriana Raphael Hirsch – i due si sono incontrati poco dopo essere arrivati nel Regno Unito – Olgaç ha unito le loro simili storie di sradicamento delle loro vite e le loro lotte comuni, e così hanno costruito assieme il concetto di CASA”.
www.olgacbozalp.com
“The Cooling Solution” di Gaia Squarci
The Cooling Solution indaga il modo in cui persone di diversa estrazione socioeconomica in tutto il mondo si adattano all’aumento della temperatura e dell’umidità nel contesto del cambiamento climatico. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, nei prossimi 30 anni verranno vendute 10 nuovi condizionatori ogni secondo, portando il numero di unità installate nel mondo a 5,6 miliardi entro il 2050.
L’uso diffuso dell’aria condizionata può salvare vite umane, ma si prevede che potrebbe rappresentare fino al 7% delle emissioni cumulative di gas serra da qui al 2100. Nato da un progetto di ricerca durato 5 anni presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, “The Cooling Solution” combina dati scientifici e analisi con storie personali, ponendo l’accento sulle disuguaglianze legate all’accesso all’energia e sui fattori culturali e socioeconomici alla base della percezione individuale del disagio termico.
Il progetto prende in esame casi di raffreddamento inefficace e inefficiente, iper-raffreddamento, architettura vernacolare e tecnologie all’avanguardia in Brasile, India, Indonesia e Italia. I Paesi tropicali e popolosi con economie in forte crescita sono al centro dello studio perché sono quelli in cui l’uso di condizionatori aumenterà drasticamente nei prossimi 30 anni. L’Italia è stata scelta come controparte europea, dove l’aumento dell’uso di AC è legato al riscaldamento del clima piuttosto che alla crescita economica.
Fotografia di Gaia Squarci, ricerca del team ENERGYA, coordinato dalla prof.ssa Enrica De Cian presso l’Università Ca’ Foscari Venezia e la Fondazione CMCC, curatela originale di Kublaiklan, coordinamento del progetto di element6.eu.
www.gaiasquarci.com
“There is Nothing New Under the Sun” di Kata Geibl
Questo progetto è la prima monografia di Kata. Immagini attentamente pianificate si mescolano a testi originati dal flusso di coscienza. Allegorie, racconti personali e dittici fanno emergere un approccio poetico.
Il progetto affronta il dilagante individualismo che è alla base del nostro sistema sociale, politico ed economico contemporaneo e, in particolare, l’impatto ambientale che produce. Lo scopo di Kata con questa serie non è quello di dare una lezione, né di esporre una storia rigorosa, né di interpretare questioni economiche. Vuole portare lo spettatore in un viaggio. Non ci sono risposte chiare ma solo domande ambigue. Domande che prima o poi dovremo chiederci perché non solo siamo eredi del sistema ma anche vittime di esso.
www.katageibl.com
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