Ci siamo, si inaugura la IX edizione del PhEST Festival Internazionale di Fotografia e Arte. Prende corpo il Sogno: con i racconti dei fotografi in mostra, con gli amici di Leica e le fantastiche fotocamere e con il Team Foto Diego.
Mostre ed installazioni, un ricco programma con tante collaborazioni, tanta fotografia e non solo, dal 30 agosto al 3 novembre 2024 a Monopoli, direzione artistica di Giovanni Troilo.
Gli artisti di questo articolo sono:
Lisa Sorgini – “Terra Madre”
Lisa Sorgini, nota per la sua ricerca di storie e immagini di maternità, si concentra sui ruoli legati alla cura, sulle relazioni materne e familiari e indaga le percezioni e i costrutti della società, spesso in netto contrasto con l’esperienza vissuta. La fotografa australiana ai Tamburi, il quartiere più duro e spietato di Taranto, trova davanti a sé madri guerriere che nutrono e proteggono, che vivono il momento, lo rendono più carico d’amore, sicurezza e dolcezza possibili, e che oltre le “colline avvelenate” sanno guardare. Stabilisce un contatto potente e profondo con questi fiori d’acciaio, aderisce al loro battito, consegna la realtà che ha visto, la consegna intatta, vivida, indomita. Le sue fotografie sono come i tatuaggi delle madri dei Tamburi, s’imprimono nella carne, e non se ne vanno.
Valentina Vannicola – “La Processione mistica”
Valentina Vannicola si laurea con una tesi in Filmologia presso l’Università La Sapienza di Roma e successivamente si diploma alla Scuola Romana di Fotografia. La sua intera pratica artistica è riconducibile al genere della staged photography. “La Processione mistica” è un’opera fotografica che si ispira alla processione descritta da Dante nel XXIX Canto del Purgatorio. L’opera, il cui originale lungo 7 metri è stato acquisito dal Museo MAXXI di Roma, è stata realizzata da Valentina Vannicola ispirandosi alla Divina Commedia di Dante Alighieri.
www.valentinavannicola.it/la-processione-mistica
Paolo Ventura – “Short Stories”
Paolo Ventura è nato a Milano dove si afferma come fotografo di moda, di design e di paesaggio. Decide poi di abbandonare la fotografia commerciale e, in un piccolissimo studio a Brooklyn, inizia a ricostruire dei diorami sulla Seconda Guerra Mondiale, basandosi sulle storie raccontate dalla nonna materna. Le “Short Stories” sono un ciclo di opere senza tempo realizzate nel suo studio di Anghiari, in Toscana, dove l’artista ha costruito un piccolo palcoscenico mettendo in scena brevi e poetiche storie per immagini. Un lavoro “teatrale”: storie di guerra, magia, abbandono. Per PhEST Ventura ha costruito anche delle silhouette in grandezza naturale di alcuni personaggi delle storie ed esporrà i fondali originali, i costumi e alcuni bozzetti preparatori.
www.paoloventura.com/short-stories-2012-2015
Guillem Vidal – “Forgotten Playground”
Guillem Vidal utilizza il linguaggio fotografico per sviluppare il suo lavoro personale, che si sviluppa prevalentemente nel campo del paesaggio. In esso mostra l’intervento umano nell’ambiente naturale come generatore di paesaggio e, soprattutto, la lotta della natura per invertire questo intervento. I parchi giochi abbandonati sono una metafora dell’oblio: di quella incapacità caratteristica della fase adulta della vita umana, quella in cui il ludico resta solo come un ricordo. Questi spazi di gioco, per bambini o adulti, vengono invasi dalla natura nel lento processo della sua trasformazione in rovina.
PhEST: https://www.phest.info/